martedì 11 ottobre 2016

Downloading

Sup?
Ricordate come era giocare su console prima del 2000?
Non sto parlando di una nostalgica comparazione a livello qualitativo, bensì di come un tempo acquistata la nostra nuova console o il nostro nuovo gioco, si tornava a casa, si montava il tutto, si inseriva il cartuccione o il disco dentro et voilà, si iniziava subito a giocare. Questo. peraltro. era il motivo per cui sopratutto nella seconda metà degli anni '90 in molti abbandonarono o disdegnarono il mercato PC, troppo complesso, costoso e "noioso" nelle sue attese, con installazioni a volte tediose e dischi di aggiornamento, con hardware costosi che troppo spesso si ribellavano. La comodità quindi era uno dei punti di forza delle console, obbiettivamente meno potenti ma con un immediatezza ed un parco giochi che in quegli anni, inutile negarlo, bastonavano a livello di pubblico un po' tutta la "Master Race" in quello che fu a mio modo di vedere uno dei periodi più bui per il gaming su PC, benché sia chiaro, tale mercato aveva anche al tempo i suoi bei capolavori in esclusiva ed il suo charme. L'immediatezza quindi era già di per sé una "killer feature", gli scherni verso i "PCisti" e le loro beghe tecniche si sprecavano ed i "consolari" vivevano felici e beati. I giochi uscivano nella grandissima parte dei casi ben programmati, senza particolari bug ed il multiplayer era una realtà da condividere in intimità con gli amici del quartiere. Uno dei punti di forza dei giocatori PC era infatti l'enorme possibilità che forniva il magico, ed al tempo sorprendentemente innovativo mondo dell'internet: si poteva giocare con persone da tutto il mondo, scaricare aggiornamenti che correggevano svariati bug, ottenere dlc ed espansioni, implementare le mod che potevano estendere un gioco all'infinito e più in generale si poteva avere un motivo per giocare a testa alta sulla tastiera e sentirsi "fighi" nei confronti di quel mercato di massa, pieno di esclusive, hardware a prezzi bassi ed esente da grane tecniche che erano appunto le console.
A questo scherno però, le macchine da salotto si ribellano, vogliono anche loro una fetta di quella dolce ed attraente torta: inizia il Dreamcast, seguito a ruota nei primi anni del nuovo millennio da Xbox e Ps2 dando a chi volesse cimentarsi in tale avanguardistica innovazione di avere, più o meno, tutto ciò che di suddetto l'utenza pc poteva permettersi. Il successo però non arriva (sopratutto per Ps2), grandissima parte degli utenti difatti, continua a giocare tranquillamente scollegata non avvertendo minimamente il bisogno di tale innovazione. Gli anni passano ed internet, sempre più veloce ed illimitato, inizia ad entrare nelle case dei giocatori di tutto il globo, in questo contesto esce la settima generazione di console. Microsoft con Xbox 360 ci prova di nuovo, potenzia il suo servizio Xbox Live espandendolo immensamente, dando difatto il via ad una nuova era per il gaming da salotto: lentamente, i giocatori di tutto il mondo iniziano a collegare le proprie console in rete, le patch, i dlc, le demo, il gaming online inizia a diventare una normalità di tutti i giorni. Sony con Playstation 3 segue a ruota la stessa ideologia, ormai di successo, ed addirittura Nintendo, a modo suo, si adegua.
Si aprono i marketplace, il digital delivery anno dopo anno diventa un istituzione sempre più diffusa assieme a servizi paralleli come browser per internet e social network ed alcuni giochi iniziano a richiedere l'installazione, pratica piuttosto veloce ed automatica per carità, che taglia però fuori chi non ha un hard disk capiente. L'equilibrio nel mercato però rimane, le patch sono di piccole dimensioni ed a parte rari casi non necessarie, giocare su console è ancora "facile" ed una piccola nicchia continua a rimanere offline, libera da tutte queste innovazioni, iniziandosi a sentire però leggermente emarginata.
Ma la situazione, ahimè, inizia a peggiorare sempre più velocemente: alcuni giochi infatti si dimostrano ingiocabili senza la propria patch, con bug grandi come una casa che costringono di fatto ogni giocatore a collegarsi online armati di un hard disk capiente, vittime inermi di una triste abitudine che lentamente sta diventando una norma. C'è un gran sentore oscuro in tutto ciò, ma nonostante le perplessità, la generazione procede splendidamente rivelandosi un successo enorme per le tre grandi case.
Il tempo passa, esce l'ottava generazione, inizia il disastro: installazioni necessarie per ogni titolo, patch da 20 giga che non tutti possono permettersi, è il delirio. Io stesso sto scrivendo questo post con a fianco la mia nuova (e molto bella, per carità) Xbox One S, finalmente arrivata ma ancora non fruibile da me, per via come detto, di tali e pesanti patch. Si compra un gioco il pomeriggio, si aspetta la sera per giocarlo, tra installazioni e patch siamo arrivati ai livelli dei PC, che nel frattempo al contrario si sono snelliti diventando incredibilmente user friendly grazie anche a servizi come Steam che di fatto hanno reso i PC accessibili a tutti per giocare, simili a delle console. L'utenza, che stupida non è, si è accorta di tutto ciò e sta lentamente iniziando a migrare verso questo mercato risorto seguita a ruota, ovviamente, dalla quasi totalità degli sviluppatori che a capofitto pubblicano i propri giochi sulla piattaforma del wasd.
Probabilmente quello delle console è un passo necessario per stare dietro ad un mercato così particolare ed in continua evoluzione, ma in questa rincorsa al progresso si è forse dimenticato ciò che le console erano nella loro essenza, scatolette semplici e veloci, senza tanti fronzoli, dove si giocava e basta, senza pensieri, senza problemi.
Il mercato si sta unificando ed è sotto gli occhi di tutti, non è necessariamente un male, non è necessariamente un bene: nel futuro vedo sempre più digital delivery, sempre meno necessità di una console, sempre più collezioni virtuali e sempre meno scaffali con giochi messi alla rinfusa. E' il progresso, nella sua fredda evoluzione.

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Pazto