sabato 26 novembre 2016

Squaresoft, sempre con noi.

Qualche mese fa scrissi un post, piuttosto frettoloso e mal scritto a dire il vero, che aveva come tema focale il tanto chiacchierato quanto preoccupante remake di Final Fantasy VII, arricchito peraltro da una digressione sul preoccupante fatto che a capo del progetto ci fosse Tetsuya "Trasformo Tutto In Kingdom Hearts" Nomura. Il post però era piuttosto deludente e non faceva altro che grattare la superficie del vero problema della faccenda, eccomi dunque qua pronto a parlarvi nel dettaglio di uno dei fatti più incresciosi dell'industria videoludica, un lutto che porto nel cuore ormai da anni ed una battaglia forse persa in partenza in cui ahimè, trovo ben pochi commilitoni: Square-Enix e la morte di Final Fantasy.
Ebbene sì, benché i Fanboy di tutto il mondo non esitino a scagliarsi, probabilmente a ragione, contro Konami, pare che invece non abbiano problemi verso una Square-Enix che a ben pensarci non si è comportata proprio benissimo né nei confronti di Hironobu Sakaguchi e Nobuo Uematsu né tanto meno verso i fan, ma andiamo con ordine.
Da un punto di vista strettamente europeo, Final Fantasy VII colpì come una meteora il mercato, portando di fatto i JRPG per la prima volta al successo sui televisori PAL: il nostro continente infatti, tralasciando rari casi, era praticamente orfano di questo genere. Il gioco segnò una generazione, fece emozionare milioni di giocatori e portò molti di essi, sconfitto finalmente Sephiroth, ad esplorare a ritroso quella che fu probabilmente una delle saghe più belle mai create. E così in modi più o meno legali, noi adolescenti galvanizzati da Cloud Strife e le sue avventure scoprimmo le origini Nintendiane della saga... Lo stupendo Final Fantasy VI (forse il migliore della serie), il sublime IV, il complesso III e tutti gli altri, attendendo con occhi sognanti l'ottavo capitolo, che si confermò molto buono ma secondo alcuni punti di vista inferiore ad i predecessori, e successivamente il nono che si rivelò come uno dei titoli più belli della saga, firmato in maniera sublime dal caro Hironobu.
Squaresoft diventò a livello globale LA software house di riferimento per i JRPG, sfornando capolavori a valanga ed entrando violentemente nel cuore degli appassionati di un genere che nell'epoca Playstation 1 si consacrò a livello globale.
Passarono gli anni, a livello dirigenziale qualcosa di mai apertamente spiegato iniziò a cambiare e nel 2001 uscì il controverso Final Fantasy X, buon capitolo della saga che però rese perplessi molti fan storici, il primo in cui il buon Sakaguchi ebbe un ruolo molto marginale ed emblema del cambiamento della saga, vero e proprio ponte tra ciò che fu e ciò che sarà: il gioco infatti abbandonava molti degli elementi storici della serie, primo tra tutti la World-Map (scelta che fece indignare molti) ed un atmosfera diretta ad un pubblico decisamente più giovane e "pop", conservando però un saldo sistema di combattimento a turni e le magistrali composizioni del maestro Uematsu.
Arrivò il 2003, Squaresoft con grande sorpresa decise di fondersi assieme al gigante Enix, creando così Square-Enix, vero e proprio colosso dell'intrattenimento videoludico con alla base una mentalità tremendamente commerciale. Sakaguchi ed Uematsu, lasciando i fan basiti, decisero di andarsene da questa nuova alleanza e la saga di Final Fantasy rimase per la prima volta orfana dei suoi creatori. Square-Enix per tappezzare questa pesantissima dipartita (sempre nascosta, quasi insabbiata dalla compagnia a dire il vero) mise a capo della serie i già noti Yoshinori Kitase e Hiroyuki Ito, pilastri di Squaresoft e grandi contributori della saga di Final Fantasy, e a sorpresa Tetsuya Nomura, ambizioso ragazzo cresciuto come designer in Squaresoft ossessionato dallo stile "emo" ed esploso con Kingdom Hearts, saga che si attaccherà a lui in maniera indelebile. La prima e vera incarnazione della serie sotto il nuovo comando fu lo strano Final Fantasy X-2 gioco tremendamente pop e primo sequel diretto della saga che subito si confermò come il titolo del franchise criticamente meno acclamato: molte furono infatti le recensioni tiepide per un gioco che non aveva un identità concreta. Lo stesso anno per onor di cronaca uscì, per l'ultima volta sotto etichetta Squaresoft, anche il discreto Final Fantasy XI, un MMORPG considerabile decisamente più uno spin off che un capitolo "autentico" della serie, dato il suo genere.
Da lì in poi fu il delirio (e scusate se da adesso entrerò in un decisamente meno obbiettivo e ben più fomentato "Rage Mode"): Square-Enix decise di espandere l'universo di Final Fantasy VII, mungendo il franchise con titoli ed opere parallele di un livello imbarazzante (Dirge of Cerberus su tutti) e prostituendo senza ritegno un capolavoro dell'industria, si passò poi ai remake forsennati su ogni console possibile dei capitoli classici della saga e poi beh, uscì il tiepido Final Fantasy XII seguito dal piuttosto brutto XIII, JRPG che si distanziarono negativamente come qualità ed eleganza anni luce dalla saga classica. Ormai era chiaro che la serie aveva preso una brutta, bruttissima piega, non era più Final Fantasy.
Dovete considerare però che nel frattempo di anni ne erano passati un bel po' e che in tutto ciò erano nate nuove generazioni, ragazzi che come primo JRPG hanno probabilmente giocato il dodicesimo, o magari il tredicesimo capitolo della saga e che di conseguenza identificano con quello stile, la nostra amata fantasia finale. Ed è proprio a loro che Square-Enix si rivolge oggidì, con un Nomura sempre più potente, ma sotto il mio punto di vista tremendamente inetto, che ben sa svendere la saga al servizio della moda del momento, infinocchiando oltre ai più giovani anche coloro che dal punto di vista videoludico, sono un po' ignoranti. Ed eccoci dunque ai giorni nostri, tra vecchi appassionati che crescendo hanno messo da parte la saga, ragazzini che sbavano dietro allo stile di Final Fantasy XV e fan di vecchia data divisi tra chi amaramente si è adeguato e chi, come me, rimpiange quei tempi in cui i JRPG, erano i JRPG, in cui Final Fantasy, era Final Fantasy.
Viva dunque i turni, viva le world-map e la costruzione ben ponderata di un party, viva Uematsu e Sakaguchi, al diavolo Square-Enix ed il suo modo sporco di svendere un opera, al diavolo mille volte Nomura e la sua incapacità di creare un prodotto diverso da quel Kingdom Hearts che lo ha portato al successo, al diavolo per come ha prostituito un amico della mia infanzia, una saga che ho amato. Final Fantasy non è Kingdom Hearts caro mio, cerca di capirlo.
E non me ne vogliano gli amanti del nuovo Final Fantasy, quelli che sostengo la tesi secondo la quale Sakaguchi ha avuto un ruolo marginale nel settimo capitolo (benché non sappiano che tutto il concetto del VII è stato fondato sulla dolorosa scomparsa della madre di Hironobu, creando un progetto in cui il padre della saga ci ha messo cuore ed anima) o quelli che dicono che, beh il XII non era granché, il XIII era tremendo, "ma questa è la volta buona", coloro che parlano senza sapere, senza aver mai vissuto l'avventura di Terra, il dolore di Cecil o le peripezie di Gidan... Questo post è solo lo sfogo di un vecchio, che forse vive di ricordi o che forse, e dico forse, non si è mai fatto influenzare dal marketing Square-Enix, che è conscio di una Software House che continua ad infinocchiare i fan con cattivi prodotti ma che con la sua pubblicità ed il suo effetto nostalgia ammalia fan vecchi e nuovi, vendendo molto più di quanto meriterebbe.
Questo vecchio, per cancellare qualsiasi equivoco, è ben conscio del flop commerciale di The Spirits Within, apprezza Kingdom Hearts e non vede nell'innovazione un male, aspetta infatti a braccia aperte ogni nuova incarnazione di Street Fighter, è interessato dal cambio di rotta di Resident Evil, ha adorato al tempo il "nuovo" Ninja Gaiden di Itagaki e sinceramente potrebbe anche essere aperto ad un sistema di combattimento non a turni, se fatto bene.
Semplicemente, e rimanga tra noi, questo vecchio giudica un gioco per quel che è, ed i nuovi Final Fantasy, scusate il francesismo, fanno cagare un bel po', privi di anche un briciolo di magia della nostra amata saga.
Potete decidere tranquillamente la parte in cui stare dunque, ma prima quantomeno informatevi.

Pic Of The Post

Il Sakaguchi nazionale, portate rispetto ragazzini!


See Ya, n00bz

Pazto