giovedì 12 ottobre 2017

Duro e Puro

Sup?
Due recensioni veloci veloci, dedicate a titoli nuovi ma dal sapore retrò, difficilissimi e per palati fini.

Quick!

STRAFE


Omaggio totale agli FPS anni '90, STRAFE è un piccola chicca che in molti non hanno compreso nella sua interezza. Oltre a sudare (e sanguinare) palesemente Doom e Quake da ogni poro, il titolo della Pixel Titans nasconde infatti in sé una profonda vena roguelike in parte mascherata da una grafica ed un gameplay totalmente retrò, maschera che ha infatti indotto in molti (recensori professionisti compresi) ad etichettare il gioco come un classico e semplice FPS, poco profondo e molto difficile, dove si spara ad ogni cosa che si muove senza un briciolo di ragionamento.
Ma se è vero che l'azione frenetica, dura ed old school è onnipresente, è altresì vero che ogni mossa, credito, munizione e tassello di armatura va centellinato alla perfezione, per poter sopravvivere nei vari, e sempre più complessi, livelli proceduralmente generati. Ogni run è una gara di sopravvivenza, dove spesso ci si trova indecisi tra il rischio dell'esplorazione (che potrebbe portare ad ottenere upgrade e nuove perk) e l'apparente sicurezza di scendere il prima possibile al piano successivo, consapevoli dell'impietoso permadeath che cancellerebbe in maniera definitiva ogni sforzo e traguardo ottenuto fino a quel momento. 
E così si muore, si riprova, si crea un personaggio sempre più forte che con ogni probabilità morirà in modo tremendo e si inizia di nuovo da zero, mouse e tastiera alla mano.
Un gioco duro, vecchio e nuovo allo stesso tempo, sicuramente non per tutti ma con una grande profondità, immersa in una goliardia anni '90 che i cultori del videogame non potranno che apprezzare. Colonna sonora pazzesca.

Cuphead


Prendete Metal Slug, aggiungeteci un pizzico di Contra, aumentate in maniera esponenziale il numero dei Boss ed immergete questo appetitoso mix in uno stupefacente stile da Cartoon anni '30, ecco in poche parole cosa è Cuphead.
La Studio MDHR nell'ormai lontano 2010 si mise in testa la stramba idea di creare un gioco Run & Gun focalizzato sui Boss, disegnato a mano e stilisticamente ricercatissimo, idea che dopo sette anni di duro lavoro è stata per nostra fortuna realizzata nel migliore dei modi, offrendoci un esperienza davvero indimenticabile.
Il gioco presenta una storia semplice ma efficace, immersa in una world map piccola ma liberamente esplorabile che collega in modo sapiente le varie Boss Fight (vero e proprio fulcro del gioco) ai pochi, ma avvincenti, livelli Run & Gun.
Graficamente il titolo è letteralmente una gioia per gli occhi, curato e fluido fin nei più piccoli dettagli, veramente unico nel suo genere, con un gameplay che non è certo da meno risultando reattivo ed intuitivo, strumento indispensabile dinnanzi al muro di difficoltà che il gioco ci metterà di fronte. 
Cuphead difatti non è un gioco per tutti, presenta una sfida old school veramente estrema che necessita un minimo di dedizione: sarà praticamente impossibile battere i Boss più difficili o i livelli più complessi al primo tentativo e senza aver prima preso in faccia una bella dose di schiaffoni, esperienza che oggidì i giocatori paiono aver dimenticato, ma che al tempo era alla base del gaming.
Gioco dunque consigliatissimo a coloro che sanno accettare le sfide, piccola opera d'arte con una colonna sonora squisita, Cuphead è un videogame unico e capace di donare, a chi abbia la voglia e la pazienza da dedicargli, grandissime soddisfazioni. Uno dei migliori giochi dell'anno.


See Ya!

Pazto