domenica 5 novembre 2017

JRPG col raffreddore

Sup?
Immerso nel tunnel del raffreddore (di quelli che ti prendono con estrema cattiveria) eccomi dunque qua pronto a portarvi la recensione di un gioco uscito al tempo un po' in sordina ma divenuto man mano, col tempo ed il passaparola, un autentico cult.


Quick!

EarthBound


Mother 2, conosciuto in occidente come EarthBound, è probabilmente uno dei più atipici, bizzarri e genuini JRPG mai creati.
Benché conservi in sé, sopratutto a livello di gameplay, grandissima parte dei cliché del genere, l'opera della leggendaria HAL Laboratory si distanzia totalmente dai propri colleghi per atmosfera e storia: il gioco è infatti ambientato ai giorni nostri e vede come protagonisti dei "semplici" bambini coinvolti in un profondo viaggio, interiore ed esteriore, dove anche azioni normali come prendere un semplice autobus possono rivelarsi un impresa epica.
E così tra un colpo di padella ad un teppista ed una sosta per un buona pizza la storia prosegue e si infittisce sempre più, tra carismatici personaggi e dialoghi che spaziano dal profondo al nonsense, il tutto accompagnato da una colonna sonora decisamente unica ed originale, talvolta bizzarra, ma assolutamente adatta al contesto del gioco.
Il gameplay come detto è forse un po' troppo retrò, sopratutto sotto il contesto del grinding rigido ed indispensabile per poter sconfiggere i boss più ostici, ma presenta comunque delle interessanti e fresche novità. I nemici, sempre visibili su schermo, saranno sconfitti all'istante se considerati troppo deboli (rendendo così più veloce e sopportabile il suddetto grinding), mentre i classici HP presentano un interessante dinamica: dopo aver subito un colpo infatti non scenderanno all'istante, ma gradualmente, dandoci così la possibilità (se sapremo muoverci nei menù con gran velocità) di curarci in tempo, piccola trovata che decolla solo verso il finale di gioco (avendo molti più HP a disposizione) che rende a modo suo interessante un sistema di combattimento altrimenti un po' troppo piatto. La difficoltà infine risulta non perfettamente calibrata: si passa spesso da sezioni eccessivamente "bastarde" (credetemi) ad altre fin troppo tranquille senza una vera e propria curva di apprendimento...  Difetti che comunque scompaiono davanti alla favolosa atmosfera del titolo.
In sostanza dunque EarthBound è un piccolo gioiello, non troppo conosciuto e con degli innegabili difetti, consigliato vivamente a tutti gli amanti del genere che vogliono qualcosa di diverso, in grado di stupire con le sue trovate e la sua genuinità.


See Ya!

Pazto