sabato 12 maggio 2018

Naughty Dog of War

Sup?
Mosso dal gigantesco sensazionalismo scaturito da certe recensioni, mi sono messo di buona lena a giocare, e di conseguenza recensire, il nuovo God of War, gioco acclamato fino allo sfinimento e da molti definito come uno di quei titoli che innalzano l'asticella, innovando e stupendo, con tanto di aspre, asprissime, critiche (quasi minacce) verso coloro che osano pensare il contrario.
Come spesso accade per certi titoli in esclusiva, graziati troppo spesso da recensioni un pò di parte, mi sono quindi approcciato a tale opera nel modo più obbiettivo ed incondizionato possibile, nello stesso modo in cui approcciai al tempo "The Legend of Zelda: Breath of the Wild" gioco che poi si è rilevato a tutti gli effetti un magistrale capolavoro.
Sarà avvenuta dunque la stessa magia in questa presunta pietra miliare?

God of War - 2018 


Il quarto titolo "ufficiale" delle avventure del buon Kratos si mostra fin da subito ai propri utenti come un Action-Adventure Hack and Slash pesantemente influenzato dalla console di cui è esclusiva: God of War è infatti profondamente pervaso di quel nuovo stile Sony ormai affermato da Naughty Dog con le sue eccellenti opere, vale a dire Uncharted e The Last of Us, ma ahimè, e lo dico fin da subito, il gioco non presenta nè il dinamico divertimento del primo, nè tanto meno la bellissima storia, profonda, adulta e ben scritta del secondo.
God of War tenta infatti fin troppo di replicare quel tipo di charme, con il cliché del "combatto, esploro, risolvo puzzle" che qui però trova un terreno non troppo fertile.
Il sistema di combattimento è in ogni caso molto appagante e decisamente saldo, fisico ed intuitivo (benché non troppo tecnico, né profondo, fatto che emerge specialmente nei Boss opzionali) e riesce difatti a divertire il giocatore senza annoiare mai, una grandissima qualità che però è inspiegabilmente orfana della violenza fuori scala tipica della serie, della moltitudine di Boss (talvolta riciclati al punto tale da risultare veramente imbarazzanti ed, eccetto rare occasioni, assai deludenti) e più in generale di quell'epicità carismatica tipica della serie.
L'esplorazione è invece strettamente collegata a due fattori, vale a dire lo Storytelling con ricorrenti camminate, sequenze di arrampicate e salti totalmente scriptati, che tristemente non presentano sfida alcuna (e da qui il mio paragone precedente con le spassose peripezie di Nathan Drake) e la ricerca di numerosi tesori, necessari per un nuovo sistema di crafting di equipaggiamenti ed abilità, piuttosto carino, nè troppo profondo, nè troppo trascurato. Il mondo di gioco è comunque ben costruito e bello da "vivere", con elementi di backtracking ben realizzati, molte sub-quest e location piacevolmente varie, un mondo ricco di segreti, piuttosto lineare, che incentiva con gusto l'esplorazione.
I puzzle infine sono a mio malincuore una delle note più dolenti del gioco, noiosi, ripetitivi e mal pensati (anche qui, realizzati assai meglio nelle opere Naughty Dog), risultando così più una sciocca perdita di tempo, quasi un offesa all'intelligenza del giocatore, che un reale intrattenimento, definibili al massimo come uno sciocco stratagemma utilizzato per spezzare il gameplay ed allungare un pò la longevità, già di per sé eccellente, del titolo... Davvero un gran peccato.
Archiviato il reparto gameplay, passiamo adesso alla storia, discreta ma che si sforza forse troppo di essere ciò che non è, semplice e talvolta pasticciata ma con qualche spunto interessante (bella la parabola sull'adolescenza ad esempio), priva di una vera e propria costanza narrativa, dimostrandosi nel suo insieme come una semplice serie di "avvenimenti" che tradiscono un vero senso di avventura. Molto buono invece il comparto sonoro, così come quello grafico e tecnico.
Il nuovo God of War è in definitiva un buon gioco, che coinvolge e diverte fino alla fine, benché vittima di diverse pecche che allontanano fortemente il titolo dalla mastodontica perfezione che in molti gli attribuiscono, forse più per tristi motivi di "Campanilismo Sonaro" che per meriti reali, ma che nonostante tutto, resta obbiettivamente un un opera consigliata a qualsiasi possessore di PS4.
Non una Killer App dunque, ma un pregevole lavoro che, con qualche accorgimento in più, avrebbe potuto essere un ottimo gioco, di quelli da mettere in vetrina.
Vedremo con i Sequel.


See Ya!

Pazto